Dentaurum Italia S.p.a. MOBILE
Via degli Speziali 142/144 Centergross Funo (BO)
Poiché l’utilizzo terapeutico dei fili ortodontici si basa sulle sue caratteristiche di malleabilità, si è raggiunto un accordo internazionale con il quale i fili ortodontici vengono classificati secondo la loro elasticità. I fili ortodontici si differenziano tra loro per un comportamento di elasticità lineare (fili tipo 1) e per quello non lineare (fili tipo 2). I fili ortodontici con comportamento di elasticità lineare, se viene applicata una sollecitazione meccanica, mostrano un’espansione direttamente proporzionale (lineare) alla sollecitazione stessa fino al limite elastico del materiale. A questo tipo 1 di fili ortodontici appartengono tutti quelli in acciaio inossidabile (ad es. remanium®, dentaflex®, Noninium®, Equire), in CoCr (ad es. remaloy®) o in lega di Ti (ad es. rematitan® SPECIAL). Un comportamento elastico non lineare del tipo 2, cioè un’espansione indirettamente proporzionale alla sollecitazione applicata, è caratteristico invece di fili ortodontici super elastici come quelli in NiTi (ad es. rematitan®”LITE“, Tensic®).
Per i fili ortodontici di tipo 1, le caratteristiche meccaniche vengono definite secondo i parametri che seguono.
I fili in NiTi, da anni impiegati in campo ortodontico, sono di particolare interesse rispetto ai tradizionali fili in acciaio per le loro caratteristiche meccaniche uniche. Inizialmente, i fili in NiTi venivano impiegati per il loro basso modulo di elasticità (1/5 rispetto all’acciaio) e per la loro particolarmente elevata elasticità lineare e reversibilità. Originariamente la super elasticità di questi fili ortodontici veniva trattenuta attraverso speciali processi di formatura a freddo. Negli ultimi anni, grazie alla specifica selezione di temperature di trasformazione, è stato possibile influire sui fili in lega di NiTi per farli reagire in elasticità non lineare se sottoposti a stress (trazione o piegatura) a temperatura corporea. Durante la piegatura, il valore di allungamento non aumenta in modo lineare, ma si incurva in un piano forza di flessione, per aumentare poi senza alcun incremento considerevole della forza applicata. Una volta eliminata la pressione, l’effetto è reversibile con la differenza che il piano di forza di flessione è minore rispetto a quando il filo è sottoposto a pressione.
Le differenze con i fili ortodontici in NiTi Dentaurum (rematitan® ”LITE“, Tensic® ed Equire) consistono nella loro temperatura di trasformazione e pertanto nei loro differenti valori di forza di piegatura, per determinati spessori di filo, in funzione della temperatura corporea e delle temperature di trasformazione.
Per i fili ortodontici di tipo 2, le caratteristiche meccaniche vengono definite secondo i parametri che seguono.
Tutti i fili ortodontici Dentaurum sono prodotti con leghe metalliche. La composizione chimica (in percentuale) è disponibile nella tabella dei materiali presente nel catalogo di ortodonzia Dentaurum.
Resistenza alla corrosione
La biocompatibilità dei fili ortodontici in lega metallica può essere determinata dalla sua resistenza alla corrosione. La resistenza alla corrosione viene testata in modo conforme alla normativa internazionale ISO 10271. La Dentaurum dichiara con assoluta coscienza che tutti i fili proposti hanno passato tale test con eccellenti risultati di resistenza alla corrosione.
Struttura austenitica
Le leghe di ferro (acciai) possiedono varie strutture cristalline in funzione della loro composizione chimica e della loro temperatura. Come austenitico viene definito un acciaio a struttura cristallina cubica a corpo centrato, che non presenta alcun ferromagnetismo (non può essere magnetizzato come una barra magnetica). Gli acciai normali (ad es. gli acciai da costruzione) sono stabili solo a temperature superiori a 900°C. Per i cosiddetti acciai inossidabili austenitici a base di CrNi si osserva una struttura austenitica anche a temperatura ambiente.
Con le leghe in NiTi impiegate in ortodonzia, l’esistente struttura cristallina (cubica a corpo centrato) creata a temperature più elevate, si converte in struttura cristallina esagonale compatta alla cosiddetta temperatura di trasformazione. Anche in questo caso la fase a temperatura elevata è nota come fase austenitica, mentre quella a temperatura bassa è nota come fase martensitica.
Struttura martensitica
La struttura martensitica degli acciai legati a basse temperature, note come strutture tetragonali a corpo centrato, si convertono nella fase austenitica se raffreddate velocemente (“tempra”). La trasformazione avviene immediatamente. Dopo la tempra, nella fase martensitica viene disciolto più carbonio di quanto possa produrre l’equilibrio termo-dinamico. In questo stato l’acciaio è molto duro e fragile. Questa caratteristica può essere modificata e migliorata con opportuni trattamenti termici come la tempra o la ricottura.
Nelle leghe in NiTi impiegate per fabbricare i fili ortodontici, avvengono dei processi cristallini simili a quelli dell’acciaio. La fase austenitica creata a elevate temperature si converte in martensitica a basse temperature. Tale cambiamento avviene nelle leghe in NiTi con una certa isteresi e a una determinata temperatura, minore durante il raffreddamento che durante il riscaldamento. Le caratteristiche meccaniche nella fase austenitica corrispondono ai fili ortodontici di tipo 1 e sono molto differenti da quelle nella fase martensitica. In particolare, un filo piegato nello stato martensitico riprenderà la sua forma originale se scaldato oltre la sua temperatura di trasformazione. Questo effetto viene chiamato “memoria di forma” (shape memory effect).
Una trasformazione martensitica può essere innescata in fase austenitica anche con l’applicazione di forze meccaniche, se la forza viene applicata a una temperatura leggermente sotto quella di trasformazione (“struttura martensitica indotta da stress”). In questo stato il filo in NiTi avrà caratteristiche super elastiche.